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action or later. Please see Debugging in WordPress for more information. (This message was added in version 6.7.0.) in /var/www/dazoo/wordpress/wp-includes/functions.php on line 6114\n EN BREF<\/strong><\/p>\n \n <\/p><\/td>\n<\/tr>\n<\/tbody>\n<\/table>\n<\/figure>\n\n\n Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale ha catalizzato l’attenzione in molti settori, compreso quello dell’editoria. Con l’emergere di tecnologie sofisticate in grado di generare contenuti, analizzare testi e persino prevedere le tendenze lettoriali, la domanda che molti si pongono \u00e8: l’intelligenza artificiale pu\u00f2 davvero sostituire gli editori? Diverse case editrici e piattaforme digitali stanno gi\u00e0 esplorando come questa innovazione possa ottimizzare i processi editoriali e migliorare l’esperienza dei lettori. In questo contesto, \u00e8 fondamentale comprendere chi sta gi\u00e0 sfruttando queste potenzialit\u00e0 e quali implicazioni ci\u00f2 potrebbe avere sul futuro dell’industria editoriale.<\/p>\n\n\n L’editoria sta attraversando un’importante trasformazione grazie all’integrazione sempre pi\u00f9 crescente dell’Intelligenza Artificiale<\/strong> (IA). Un recente sviluppo in Germania ha suscitato grande attenzione: un sistema innovativo che permette di prevedere le vendite dei libri con una precisione che pu\u00f2 raggiungere l’85%, e addirittura il 99% in alcuni settori editoriali. Questo approccio provoca un acceso dibattito tra chi teme la perdita dell’intuito umano e chi vede un’opportunit\u00e0 di miglioramento nei processi editoriali.<\/p>\n\n\n Molti protagonisti del settore, come Cristina Prasso di Astoria e Massimo Cacciari di Adelphi, sottolineano che l’editoria ha una componente artistica insostituibile. La capacit\u00e0 di identificare un potenziale bestseller \u00e8 spesso legata a fattori imprevedibili che, secondo loro, non possono essere completamente catturati da formule automatiche. Cacciari, in particolare, ritiene che affidarsi completamente a un sistema di IA per la selezione di libri sarebbe una limitazione della libert\u00e0 creativa degli editori.<\/p>\n\n\n Nonostante le controversie, l’IA trova gi\u00e0 diverso impiego nell’editoria. Viene utilizzata per correggere testi, effettuare traduzioni e analizzare informazioni sui lettori. Cristina Mussinelli dell’Associazione Italiana Editori (AIE) menziona l’importanza dei corsi formativi sull’uso dell’IA, per garantire che gli editori comprendano appieno i vantaggi e i limiti di queste tecnologie.<\/p>\n\n\n Alcune case editrici, come Il Mulino, stanno sperimentando l’uso dell’IA in modo controllato, per esempio per offrire suggerimenti di lettura personalizzati o per creare descrizioni alternative delle immagini, come richiesto dal Digital Accessibility Act. Tuttavia, c’\u00e8 ancora un consenso generale che la mente umana debba rimanere al centro del processo creativo e editoriale.<\/p>\n\n\n Secondo Andrea Angiolini de Il Mulino, esistono rischi legati all’uso dell’IA nell’editoria, non solo per gli autori ma anche per gli editori. Pertanto, trasparenza, responsabilit\u00e0 e supervisione umana sono elementi chiave per l’integrazione sicura e efficace delle tecnologie IA nei processi editoriali.<\/p>\n\n\n Alcuni autori come Luigi Barnaba Frigoli hanno iniziato a esplorare l’uso dell’IA nella narrativa. Frigoli ha integrato ChatGPT<\/strong> nello sviluppo di un personaggio nel suo romanzo “Il terzo Grimm”. Mentre Frigoli considera il contributo dell’IA come un’interessante sperimentazione, resta fermo nella convinzione che la creativit\u00e0 e l’autenticit\u00e0 dell’autore rimangono fondamentali.<\/p>\n\n\n L’IA ha il potenziale di trasformare l’editoria, ma \u00e8 improbabile che sostituisca completamente gli editori umani, poich\u00e9 la componente artistica e intuitiva del mestiere \u00e8 qualcosa che va al di l\u00e0 della mera automazione. La chiave sar\u00e0 trovare un equilibrio tra tecnologia e umanit\u00e0 per migliorare i risultati mantenendo viva l’essenza creativa dell’editoria.<\/p>\n\n\n |